Mariano Rampolla

Il DS Mariano Rampolla, dal mercato ad Amici Rari

La calda estate del Diesse della Rari Nantes Salerno Mariano Rampolla. Dalla ricerca di elementi di qualità da inserire nella rosa, fino alla costituzione dell’associazione Amici Rari. Ci racconta tutto in questa intervista.

Mariano Rampolla, direttore sportivo della Rari Nantes Salerno e vice presidente dell’associazione Amici Rari, associazione neonata che sostiene la squadra giallorossa. Una vita per questi colori, che cosa rappresenta tutto questo per te?

La Rari Nantes Salerno è casa mia e i colori giallorossi sono la mia seconda pelle. Ho iniziato a nuotare in questa società da piccolo, poi ho fatto l’intera trafila nelle squadre giovanili quando sono passato alla pallanuoto e poi sono arrivato in prima squadra giocando vari campionati in serie A2 ed 1 in serie A1. Oggi sono orgoglioso di far parte di questa gloriosa società fondata nel 1922, come Direttore Sportivo, insomma una vita per la Rari. L’ associazione Amici Rari è una bellissima iniziativa nata per supportare le attività della Rari.

Parliamo del tuo lavoro nello specifico, che campagna acquisti è stata e con quale logica siete andati a pescare i nuovi innesti?

È stata una campagna acquisti difficile nella tempistica in quanto rispetto alle altre squadre di A1 siamo partiti in ritardo di un mese, perché il nostro campionato è terminato a fine giugno. Il nostro obiettivo era mantenere il gruppo che ha conquistato la promozione e migliorarlo, quindi servivano giocatori di esperienza che avessero già disputato la nuova categoria. Infatti i nostri nuovi innesti, Tomasic, Helez e Cuccovillo hanno esperienza, ma anche tanta qualità.

È vero che ci sono stati molti giocatori, anche importanti, che si sono proposti alla Rari durante il mercato?

Abbiamo trattato vari giocatori ed effettivamente molti si sono proposti, ma ripeto abbiamo sempre avuto le idee chiare di quello che poteva far migliorare una squadra già strutturata.

Oltre l’aspetto tecnico, quali caratteristiche cercate in un atleta quando lo inseguite per farlo venire a Salerno?

Il nostro profilo ideale di atleta è indirizzato oltre all’aspetto tecnico, a quello comportamentale ed alla integrità morale. Queste sono le caratteristiche che cerchiamo di diffonderle soprattutto ai nostri giovani atleti del settore giovanile.

La serie A1 è tutto un altro livello, che campionato di aspetti e quali sono gli obiettivi della Rari?

La massima serie è sicuramente di un altro livello rispetto alla categoria nella quale la Rari ha disputato gli ultimi campionati. Quest’anno giocheremo contro giocatori italiani e stranieri tra i migliori al mondo e l’obiettivo della Rari sarà sicuramente la permanenza in serie A1, obiettivo che ci auguriamo di ottenere al più presto possibile.

È nata l’associazione Amici Rari per sostenere i giallorossi sotto ogni aspetto, quanto questa iniziativa potrà essere utile alla Rari e perché iscriversi?

L’iniziativa amici Rari penso che sarà di grande utilità e di grande supporto alla società. Sta già riscontrando un notevole numero di iscritti anche perché la Rari è un po’ la casa di ogni salernitano, in ogni famiglia c’è, c’è stato e ci sarà qualcuno che nuoterà per i colori giallorossi. Il mio invito è quello di iscriversi a questa associazione e di seguire in modo caloroso la Rari Nantes Salerno in questa nuova avventura.

In ultimo, un commento sul calendario, che vedrà la Rari affrontare subito le corazzate del torneo

È superfluo dire che guardando velocemente il calendario saranno tutte partite difficili ed alcune proibitive come la prima con il Brescia e la terza con il Recco, entrambe alla Vitale, ma iniziare in questo modo forse sarà anche più semplice perché come si dice in questi casi: non avremo niente da perdere. Sicuramente la seconda partita con la Lazio sarà una partita da giocare al massimo per portare a casa un risultato positivo. Ma comunque dovremo giocarci ogni partita, la quarta alla Scandone con il blasonato Posillipo e la successiva a Salerno con il Quinto che ci riporta a spiacevoli ricordi, che sicuramente trasformeremo in stimoli positivi per arrivare ad una vittoria e così via per tutte le altre partite. Chiuderemo il campionato in casa con la Canottieri e questo non mi dispiace.

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